Nel documento allegato (leggi)
presentiamo un’analisi dettagliata delle linee di indirizzo per la definizione
del bilancio di previsione 2012 proposte dal Rettore Fabiani, approvate senza
modifiche sostanziali dal Senato Accademico e diffuse attraverso la Newsletter di Ateneo.
In almeno quattro punti tali linee di indirizzo presentano aspetti problematici
che avrebbero meritato una maggiore attenzione e discussione da parte dei
membri del Senato Accademico:
1) il bilancio preventivo 2012 prevede per Roma Tre un taglio dell’FFO
dell’ordine di circa 6,4 milioni di euro dovuto, oltre che ai tagli
ministeriali, anche quest’anno alla bassa valutazione di Roma Tre negli
indicatori MIUR. Tanto per cominciare, avrei preferito l’immediata e
concomitante apertura di una discussione all’interno dell’intera Comunità
Accademica su come migliorare complessivamente negli indicatori finora usati
dal MIUR e su quali provvedimenti adottare in merito.
2) Sono previsti ulteriori tagli nel budget per i Dipartimenti, per il
budget corrente di Facoltà e per il Sistema Bibliotecario d’Ateneo, mentre
altre voci di spesa, maggiormente legate alla gestione dell’Ateneo, sono
rimaste uguali o sono addirittura aumentate. Forse era il caso di rivedere tale
rapporto.
3) L’Ateneo vuole prelevare una percentuale da tutti i fondi di ricerca a
favore del bilancio centrale dell’Ateneo. Tale operazione, se realizzata, non
potrà che disincentivare ulteriormente la ricerca di Roma Tre, con conseguente
ulteriore calo della posizione di Roma Tre negli indicatori MIUR. Un tale
provvedimento appare poi del tutto contraddittorio con quanto si va facendo,
forse troppo timidamente, per incoraggiare la ricerca. Da una parte, si
cofinanziano (peraltro, accogliendo una nostra richiesta) quei progetti Prin
2009 che prevedono l’attivazione di assegni di ricerca a compensazione della
crescita del costo di tale voce di spesa e si investono risorse per un bando
mirante all’internazionalizzazione della ricerca a Roma Tre; dall’altra, si
effettuano prelievi sui fondi di ricerca: non è assurdo e paradossale? Semmai,
sarebbe il caso di promuovere incentivazioni, anche finanziarie, per i docenti
e ricercatori che sono in grado di acquisire risorse esterne.
4) L’Ateneo vuole avviare una politica di riequilibrio dei punti organici
all’interno delle singole facoltà sulla base delle cessazioni effettivamente
verificatesi e delle assunzioni già effettuate. Come? Con quali modalità e
indirizzi? Rinviando ad un futuro “riequilibrio”, non c’è il rischio che con la
scomparsa delle Facoltà, “scompaiano” anche i budget relativi?
Sono solo domande e dubbi che forse già qualcuno ha sollevato in sede di
discussione in Senato Accademico. Quali risposte sono state fornite? Non è
forse il caso di parlare chiaro all’intero Ateneo?
Post originariamente pubblicato su Roma3 Discute il giorno 5 dicembre 2011
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