Le elezioni per il Rettore a Roma
Tre. Un commento e un bilancio
Pietro Grilli di Cortona
Con il primo turno elettorale del
13 e 14 maggio 2013 si sono concluse le elezioni per il Rettore a Roma Tre. I
risultati sono quelli sotto riportati:
|
docenti
|
tab
|
ric. a td
|
studenti
|
|
ATTRIBUZIONE VOTI AI
SINGOLI CANDIDATI
|
voto
unitario
|
peso di
ciascun voto: 0,188
|
peso di
ciascun voto: 0,3
|
Peso di
ciascun voto: 1,305
|
TOTALE
ARROTONDATO
|
Giulia CANEVA
|
37
|
6,016
|
0,3
|
10,44
|
54
|
Pietro GRILLI DI CORTONA
|
121
|
19,364
|
0,3
|
5,22
|
146
|
Settimio MOBILIO
|
116
|
15,04
|
1,8
|
5,22
|
139
|
Mario PANIZZA
|
508
|
69,748
|
5,4
|
44,37
|
628
|
Il prof. Mario Panizza, Direttore
del Dipartimento di Architettura, è stato dunque eletto Rettore e a lui vanno i
miei più sinceri complimenti e auguri di buon lavoro. Per quanto mi riguarda, sento
anzitutto il bisogno di ringraziare tutti coloro che hanno sinceramente creduto
nella mia candidatura, che mi hanno spinto a portarla avanti, collaborando con
un lavoro di squadra veramente ammirevole. Non faccio nomi perché tralascerei
sicuramente qualcuno, ma sono state tante le persone con cui ho trascorso
momenti assai intensi, nei quali sono maturate amicizie che certamente si
conserveranno nel tempo.
Inoltre, malgrado il risultato
finale sia oggettivamente alquanto al di sotto delle aspettative (che si
fondavano sulle tante promesse di voto che avevo ricevute), considero questa
mia esperienza di candidato rettore sicuramente positiva: ho potuto toccare con
mano e direttamente la realtà dell'Ateneo, "scoprendo" aspetti di
Roma Tre a me precedentemente sconosciuti (ciascuno di noi, alla fine, conosce
solo l'ambiente ristretto nel quale vive e lavora); ho stabilito una rete di
relazioni con colleghe e colleghi e con molti esponenti del personale TAB
dell'Ateneo; ho avuto l'occasione di ascoltare dalla viva voce degli
interessati l'esposizione dei tanti problemi che affliggono il nostro
Ateneo. Ho poi la presunzione di avere
svolto un servizio per l'Ateneo, seminando idee e proposte che spero, almeno in
parte, verranno raccolte e che segnano una netta discontinuità con la gestione
appena trascorsa. La maturazione di un mio dissenso con la governance di Guido
Fabiani risale, com'è noto, alla riforma dello Statuto del 2007, che consentì
al Rettore in carica di presentarsi alle elezioni del 2008 per un quarto
mandato, estendendo a 14 anni (poi divenuti 15) la sua permanenza in carica. Allora
ritenni - insieme a un gruppo di colleghi membri, come me, del Senato
Accademico, con i quali fondammo un sito ancora attivo (www.roma3discute.com) -
che quella riforma fosse inopportuna, profondamente sbagliata e dannosa per
l'Ateneo. Alla fine, la riforma dello Statuto passò in Senato per un solo voto
e l’anno successivo Fabiani fu rieletto Rettore. Credo tuttavia che i fatti
successivi abbiano ampiamente giustificato le ragioni del nostro dissenso,
anche se pochi (e nessuno degli “avversari” di allora) ce lo hanno riconosciuto
esplicitamente.
Non posso non sottolineare come
la nostra opposizione abbia svolto un ruolo prezioso per l'Ateneo: siamo
riusciti nell'intento di ridare fiato al dialogo, alla discussione costruttiva,
alla critica, alla valorizzazione del dissenso (troppo spesso, negli ultimi
anni, schiacciato ed emarginato). Abbiamo contribuito a "svecchiare",
almeno in parte, un Ateneo tuttora dominato da processi decisionali affetti da
un "centralismo democratico", che odora di muffa e di stantìo e ormai
superato dalla storia. Se oggi si è potuta svolgere una campagna elettorale
serena, fondata sui problemi e sul libero confronto fra idee diverse e se
qualcuno ha oggi meno paura di prima a dire la sua opinione, questo si deve
forse anche a noi; e ci fa piacere notare che tutti i candidati a Rettore,
anche quelli che meno hanno insistito sulla necessità di una discontinuità, si
sono uniformati volentieri e con convinzione a questo nuovo stile.
Infine, i contenuti. La mia
campagna elettorale si è basata su alcune nuove idee, già espresse in varie
occasioni dal sopra citato sito, che, credo di poterlo dire senza esagerazione,
hanno fatto breccia: sono state in larga parte accolte dai nostri concorrenti e
hanno riscosso successo ovunque le abbiamo esposte. L'esigenza di un rilancio
della democrazia interna a iniziare dall'immediata restaurazione
dell'elettività del Consiglio di Amministrazione, l'importanza di
"ascoltare" tutte le componenti dell'Ateneo come atto preliminare per
la ricerca e la realizzazione delle soluzioni ai problemi, la garanzia di una
maggiore trasparenza a tutti i livelli (dal rifacimento del sito di Ateneo alla
messa in rete di tutti i verbali degli organi collegiali) sono questioni sia di
metodo sia di sostanza che hanno bisogno di essere affrontate con urgenza dal
nuovo Rettore. Proposte non meno importanti, poi, hanno riguardato la necessità
di una politica di reclutamento a tutti i livelli per recuperare il gap
gravissimo del rapporto docenti-studenti, il rilancio della ricerca, dei
dottorati, dell'internazionalizzazione e la valorizzazione della nostra
didattica.
Adesso, starà al nuovo Rettore
raccogliere queste sollecitazioni e confermare davvero l'avvio di una nuova
fase per Roma Tre.
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