mercoledì 22 maggio 2013



Le elezioni per il Rettore a Roma Tre. Un commento e un bilancio
Pietro Grilli di Cortona
Con il primo turno elettorale del 13 e 14 maggio 2013 si sono concluse le elezioni per il Rettore a Roma Tre. I risultati sono quelli sotto riportati:

docenti
tab
ric. a td
studenti

ATTRIBUZIONE VOTI AI SINGOLI CANDIDATI
voto unitario
peso di ciascun voto: 0,188
peso di ciascun voto: 0,3
Peso di ciascun voto: 1,305
TOTALE
ARROTONDATO
Giulia CANEVA
37
6,016
0,3
10,44
54
Pietro GRILLI DI CORTONA
121
19,364
0,3
5,22
146
Settimio MOBILIO
116
15,04
1,8
5,22
139
Mario PANIZZA
508
69,748
5,4
44,37
628

Il prof. Mario Panizza, Direttore del Dipartimento di Architettura, è stato dunque eletto Rettore e a lui vanno i miei più sinceri complimenti e auguri di buon lavoro. Per quanto mi riguarda, sento anzitutto il bisogno di ringraziare tutti coloro che hanno sinceramente creduto nella mia candidatura, che mi hanno spinto a portarla avanti, collaborando con un lavoro di squadra veramente ammirevole. Non faccio nomi perché tralascerei sicuramente qualcuno, ma sono state tante le persone con cui ho trascorso momenti assai intensi, nei quali sono maturate amicizie che certamente si conserveranno nel tempo. 
Inoltre, malgrado il risultato finale sia oggettivamente alquanto al di sotto delle aspettative (che si fondavano sulle tante promesse di voto che avevo ricevute), considero questa mia esperienza di candidato rettore sicuramente positiva: ho potuto toccare con mano e direttamente la realtà dell'Ateneo, "scoprendo" aspetti di Roma Tre a me precedentemente sconosciuti (ciascuno di noi, alla fine, conosce solo l'ambiente ristretto nel quale vive e lavora); ho stabilito una rete di relazioni con colleghe e colleghi e con molti esponenti del personale TAB dell'Ateneo; ho avuto l'occasione di ascoltare dalla viva voce degli interessati l'esposizione dei tanti problemi che affliggono il nostro Ateneo.  Ho poi la presunzione di avere svolto un servizio per l'Ateneo, seminando idee e proposte che spero, almeno in parte, verranno raccolte e che segnano una netta discontinuità con la gestione appena trascorsa. La maturazione di un mio dissenso con la governance di Guido Fabiani risale, com'è noto, alla riforma dello Statuto del 2007, che consentì al Rettore in carica di presentarsi alle elezioni del 2008 per un quarto mandato, estendendo a 14 anni (poi divenuti 15) la sua permanenza in carica. Allora ritenni - insieme a un gruppo di colleghi membri, come me, del Senato Accademico, con i quali fondammo un sito ancora attivo (www.roma3discute.com) - che quella riforma fosse inopportuna, profondamente sbagliata e dannosa per l'Ateneo. Alla fine, la riforma dello Statuto passò in Senato per un solo voto e l’anno successivo Fabiani fu rieletto Rettore. Credo tuttavia che i fatti successivi abbiano ampiamente giustificato le ragioni del nostro dissenso, anche se pochi (e nessuno degli “avversari” di allora) ce lo hanno riconosciuto esplicitamente. 
Non posso non sottolineare come la nostra opposizione abbia svolto un ruolo prezioso per l'Ateneo: siamo riusciti nell'intento di ridare fiato al dialogo, alla discussione costruttiva, alla critica, alla valorizzazione del dissenso (troppo spesso, negli ultimi anni, schiacciato ed emarginato). Abbiamo contribuito a "svecchiare", almeno in parte, un Ateneo tuttora dominato da processi decisionali affetti da un "centralismo democratico", che odora di muffa e di stantìo e ormai superato dalla storia. Se oggi si è potuta svolgere una campagna elettorale serena, fondata sui problemi e sul libero confronto fra idee diverse e se qualcuno ha oggi meno paura di prima a dire la sua opinione, questo si deve forse anche a noi; e ci fa piacere notare che tutti i candidati a Rettore, anche quelli che meno hanno insistito sulla necessità di una discontinuità, si sono uniformati volentieri e con convinzione a questo nuovo stile.
Infine, i contenuti. La mia campagna elettorale si è basata su alcune nuove idee, già espresse in varie occasioni dal sopra citato sito, che, credo di poterlo dire senza esagerazione, hanno fatto breccia: sono state in larga parte accolte dai nostri concorrenti e hanno riscosso successo ovunque le abbiamo esposte. L'esigenza di un rilancio della democrazia interna a iniziare dall'immediata restaurazione dell'elettività del Consiglio di Amministrazione, l'importanza di "ascoltare" tutte le componenti dell'Ateneo come atto preliminare per la ricerca e la realizzazione delle soluzioni ai problemi, la garanzia di una maggiore trasparenza a tutti i livelli (dal rifacimento del sito di Ateneo alla messa in rete di tutti i verbali degli organi collegiali) sono questioni sia di metodo sia di sostanza che hanno bisogno di essere affrontate con urgenza dal nuovo Rettore. Proposte non meno importanti, poi, hanno riguardato la necessità di una politica di reclutamento a tutti i livelli per recuperare il gap gravissimo del rapporto docenti-studenti, il rilancio della ricerca, dei dottorati, dell'internazionalizzazione e la valorizzazione della nostra didattica.
Adesso, starà al nuovo Rettore raccogliere queste sollecitazioni e confermare davvero l'avvio di una nuova fase per Roma Tre.  

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